La didattica di Comenio nel labirinto del mondo. Una mostra a Roma

Chiuderà il 15 novembre la piccola ma preziosa mostra sul filosofo e pedagogista ceco Comenio, allestita in due sale al piano terra del Museo di Roma a Palazzo Braschi.

Circa 60 tra pubblicazioni, scritti, mappe ci accompagnano nel pensiero di Jan Amos Komenský, latinizzato Comenio, incentrato sull’idea che l’uomo cammini nel labirinto del mondo, guidato dalla bussola del sapere acquisito grazie all’istruzione.

L’esperienza personale di persecuzione, esilio e guerra indusse Comenio a riflettere sulla futilità dell’azione umana, che lo portò a paragonare il mondo ad un grande e caotico labirinto, in cui l’uomo cerca la luce. Comenio sosteneva che il miglioramento dell’umanità e la rinascita di una società fondata sulla pace, si poteva raggiungere attraverso la diffusione universale del sapere.

 

Su questa visione poggia la sua opera di riforma del sapere partendo dall’educazione scolastica, condensata nell’Opera didactica omnia (1637), tradotta in italiano come Grande didattica.

Nel testo si dipana per capitoli e per punti ‘l’arte didattica’ nei suoi aspetti teorici e pratici. Per Comenio lo scolaro va a scuola dalla Natura e la sua evoluzione deve avvenire “quasi per divertimento o per gioco”; lo paragona a un albero che può crescere da solo, ma darà frutti dolci e maturi solo se curato.  “Si deve insegnare tutto a tutti”, i vari rami della conoscenza sono connessi e confluiscono nella formazione della persona. Importante è il metodo di insegnamento, poichè è responsabilità dell’insegnante accendere l’amore dello studio nei fanciulli, supportato dalle famiglie, attrici primarie dell’interesse per il sapere.

Comenio tratta anche aspetti organizzativi, come il massimo di ore di lezione giornaliere (quattro), la modulazione dell’insegnamento in base alla capacità dello scolaro e la creazione di collegi didattici territoriali, una sorta di scuola delle scuole in cui i più fortunati lascino da parte distanze e differenze per contribuire all’evoluzione del proprio Paese.

Un programma che diremmo moderno, in cui si riscontrano tematiche di grande attualità nella scuola di oggi: l’inclusione, la progettazione didattica e la didattica personalizzata, l’interdisciplinarietà dei programmi, la formazione dei docenti e la collaborazione delle famiglie al dialogo educativo.

Comenio viaggiò nell’Europa del suo tempo, chiamato a condividere le sue idee nelle varie corti, traendone un’apertura di vedute che si riflette nella varietà dei temi trattati dai documenti in mostra. Ne emergono pensieri sull’uomo, l’universo, Dio, con in nuce già l’idea di un’Europa unita e in pace:

la sua aspirazione all’armonia e all’unità spiegano la sua attesa d’una palingenesi dell’umanità in una pace universale e in una conciliazione di tutte le fedi in Cristo, e il suo tenace proposito di costruire una pansofia. (voce Treccani)

La mostra è a cura di Petr Zemek, comeniologo del Museo di Comenio di Uherský Brod, promossa dal Ministro della Cultura della Repubblica Ceca, S.E. L. Zaorálek e da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e prodotta e organizzata dal Centro Ceco Roma, dall’Ambasciata della Repubblica Ceca, e dal Museo di Comenio di Uherský Brod (Rep. Ceca).

Immagine: ritratto di Comenio dalla pagina web della mostra sul sito Museo di Roma

 

MSB