Progettare gli spazi di apprendimento. La scuola secondo Cini Boeri

Fino all’11 settembre 2022 sono in mostra al Maxxi di Roma i lavori di importanti architette e designer internazionali del Novecento e di oggi, a cura di Pippo Ciorra, Elena Motisi, Elena Tinacci. Buone nuove, il titolo della rassegna, è un affaccio su un secolo di progettazione degli oggetti della vita quotidiana e degli spazi abitati a firma di grandi professioniste. Nel bell’allestimento, tra disegni, maquette, rendering, foto, ci piace evidenziare la presenza di soluzioni per la scuola proposte da Cini Boeri. Scomparsa nel 2020, la Boeri si era laureata in architettura e aveva collaborato con Gio Ponti prima di avviare il proprio studio a Milano, nel segno della progettazione impegnata e al contempo, nelle sue parole, lieta. Del resto, se un progetto riesce a proporre il nuovo “e se questo nuovo è buono ed equivale a desiderato, esso può produrre gioia”, come si legge in una sua affermazione del 2014 (riportata in domus).

In mostra al Maxxi disegni e modellino di una scuola in linea con il design contemporaneo degli spazi di apprendimento: i docenti/formatori al centro e gli studenti intorno, in una disposizione meno rigida e gerarchica dell’aula tradizionale.

Nel disegnare anche lo spazio del banco, da lei definito una piccola proprietà privata, gli spazi funzionali per sistemare i materiali di lavoro prevedono anche un sistema di comunicazione basato su un alfabeto luce.

Infine, il modello di un parco realizzato sui modelli di aggregazione circolare, che oggi si possono vedere in diverse città del nord Europa. (Qui un esempio di scuola ‘senza classi’ in Danimarca, paese all’avanguardia nella progettazione di spazi di apprendimento).