La materialità del digitale e l’Artificial Intelligence: un convegno (13-14 maggio 2024)

Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno. Ph: blog dell’Università Vita-Salute San Raffaele

Come dice il titolo di un recente e centratissimo saggio di Francesco D’Isa, ci troviamo nel pieno  della “rivoluzione algoritmica delle immagini” e non passa giorno senza che ci si interroghi – da diversi e interconnessi punti di vista – su questa condizione che coinvolge la ricerca, la produzione, la comunicazione, la creatività, la trasmissione della memoria.
Il 13 e il 14 maggio 2024, due dorsali di questo grande tema sono affrontate nel convegno Digital Materiality and Artificial Intelligence, organizzato da ICONE – Centro Europeo di Ricerca in Storia e Teoria dell’immagine dell’Università Vita-Salute San Raffaele, in collaborazione col Dottorato di Ricerca in Storia dell’arte della Sapienza Università di Roma.
La prima dorsale è espressa nell’apparente ossimoro “materialità del digitale”: come si legge nel comunicato stampa del convegno, questa espressione si può intendere “sia in senso lato – come l’insieme di relazioni materiali (politiche, sociali, economiche) esistenti tra le infrastrutture tecnologiche e i dispositivi di accesso ai servizi digitali nell’epoca del tardo capitalismo -, sia come punto chiave per un necessario ripensamento delle pratiche curatoriali, conservative e archivistiche di fronte alle sfide poste dai nuovi media”.
La seconda dorsale richiama il convitato di tutte le riflessioni attuali, l’Intelligenza Artificiale, e si focalizza sull’analisi critica dell’impatto dell’AI sulla ricerca storico-artistica, approfondendo l’uso e lo sviluppo di grandi insiemi di dati per l’addestramento dell’intelligenza artificiale e sul ruolo delle reti neurali nell’elaborazione e nella visualizzazione di questi archivi.
A tenere unite le due anime della discussione è il concetto di memoria come “archivio di dati”, capace di conservare testimonianze per il futuro, e dell’archiviazione (e riuso) dei dati come pratica carica di responsabilità, rischi, incognite e sfide.
Curato da Chiara Borgonovo, Paolo De Gasperis, Francesca Pola e Antonella Sbrilli, il convegno si tiene presso il Palazzo Arese Borromeo a Cesano Maderno (MB), sede convegnistica e seminariale dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano e prevede due sessioni di interventi, oltre a una discussione con il pubblico di persone interessate al tema.

Nel pomeriggio di lunedì 13 maggio 2024, dopo le introduzioni di Francesca Pola (Università Vita-Salute San Raffaele, Milano) e Antonella Sbrilli (Sapienza Università di Roma) , Merete Sanderhoff, curatrice e senior advisor presso lo Statens Museum for Kunst di Copenhagen entra in medias res illustrando come la galleria nazionale di Danimarca sta sperimentando, da quindici anni a questa parte, l’applicazione delle nuove tecnologie, in particolare l’IA, per capirne l’utilità, l’efficacia, e le ragioni strategiche che inducono un museo a sceglierle.
In dialogo con l’esperienza del museo danese, i lavori proseguono con gli interventi di Paolo Berti (Università Ca’ Foscari, Venezia), Blackboxing Urban Spaces: A Back-and-Forth Media Art Practice in the Algorithmic City, che tratta le complesse mutazioni dei rapporti fra controllo degli spazi urbani, reti neurali e media art; di 
Paolo De Gasperis (Sapienza Università di Roma), A Journey into Latent Space, che affronta un viaggio negli strati nascosti dell’elaborazione dei dati, con un focus sull’analisi di collezioni storico-artistiche e pratiche creative, e infine di Benedetta Carraro (Università Vita-Salute San Raffaele, Milano), Active and Creative Care of Stratified Heritage Sites: the Case of Villa Pisani, che illustra un importante caso di studio come esempio di buone pratiche.

La mattina del 14 maggio, Jana Horáková, docente di New Media Art  presso la Masaryk University di Brno, insieme con Štěpán Miklánek (University of Technology di Brno) illustrano il progetto di conservazione, classificazione e fruizione del Vasulka Live Archive, dedicato ai pionieri della videoarte Steina e Woody Vasulka. All’intervento segue un’esperienza diretta di visualizzazione VR del progetto.
Sempre in dialogo con il contributo di apertura della sessione, seguono tre interventi dedicati alla trasmissione di eredità personali e collettive attraverso le pratiche di re-enactment, alla messa a punto di modalità di restituzione della “materialità performativa” di opere straordinarie come quelle di Studio Azzurro e alla trasmissione “dalla pietra allo schermo” del corpus di opere dell’artista Andrea Cascella.
Questi i titoli: 
Laura Leuzzi (Robert Gordon University, Aberdeen), Re-enactment and New Media: Journeys through Collective and Personal Memory;  Chiara Borgonovo (Università Vita-Salute San Raffaele, Milano), A Dive into the Archive: Documenting Performative Materiality through The Swimmer by Studio Azzurro; e Benedetta Minardi (Università Vita-Salute San Raffaele, Milano), From Stone to Screen: Unveiling Andrea Cascella’s Artistic Legacy in the Digital Age. 

Il convegno si svolge in lingua inglese e si può seguire in streaming: http://bit.ly/3tSWk5Y

13 maggio 2024, ore 15:00 – 18:00
14 maggio 2024, ore 10:00 – 13:00
Università Vita-Salute San Raffaele, Milano
Sede di Palazzo Arese Borromeo, via Borromeo 41, Cesano Maderno (MB), Aula 8

Le immagini sono tratte dall’articolo di Alessandro Rossi, L’arte in presenza: il Palazzo Arese Borromeo, gennaio 2022  
Il libro di Francesco D’Isa, La rivoluzione algoritmica delle immagini, è edito da Luca Sossella Editore, Roma 2024