#Emojitaliano. Un esperimento collettivo e un gioco social.

Inauguriamo il 2021 con un post su un gioco-esperimento che seguiamo su Twitter da qualche tempo: #emojitaliano.

Si tratta di un progetto nato nelle aule dell’Università di Macerata con Francesca Chiusaroli, docente di Linguistica generale e applicata e di Linguistica dei media, che con i suoi studenti e con la comunità di Twitter, nel corso del 2016, ha tradotto Storia di un burattino (1902), il primo nucleo del più esteso e noto Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi, in linguaggio degli emoji, i “notissimi pittogrammi” in uso nella messaggistica, considerati “un’evoluzione degli emoticon”.
#pinocchioinemoji, uno degli hashtag dell’esperimento, è divenuto nel 2019 un libro per le edizioni Apice con la collaborazione di Johanna Monti e Federico Sangati. Qui un’intervista del quotidiano La Stampa all’autrice, con approfondimenti su come si è svolta la traduzione collettiva, e qui i post in cui ne abbiamo parlato.

 

 

 

 

 

 

 

 

Accanto alle parole di Collodi si trova, sulla pagina destra – come nei testi tradotti con originale a fronte – la versione in icone corrispondente, sfidando la complessità della lingua italiana con “un repertorio standardizzato [che] fornisce un’interessante occasione per l’indagine linguistica, per la possibilità di verificare l’effettiva portata ‘universale’ degli emoji”, e di costruire una grammatica (il libro edito da Apice riporta in appendice Grammatica e Glossario).

Affascinati dall’esperimento e dalla sua complessità – come tradurre le metafore, i concetti simbolici? è possibile tradurre tutto? – abbiamo provato a risalire dalla traduzione alla fonte, leggendo il racconto all’inverso, cercando tra le stringhe di emoji delle icone guida nella foresta di segni colorati, per poi confrontare ciò che avevamo compreso con il testo originale. Condotta insieme a piccoli gruppi di lettori e lettrici in età scolare (medie e superiori), questa operazione si è rivelata ardua nei brani più lunghi,  più intuitiva nelle frasi brevi e semplici:

Pinocchio stesso non ha un’unica traduzione: quando è ancora un pezzo di legno informe prevale l’icona botanica mentre mano mano che la storia si sviluppa si è scelto di rappresentare una caratteristica del personaggio: Pinocchio corre sempre. Scappa, salta, se ne va e torna tra un’avventura e l’altra.

Come nell’esperimento di Eugenio Montale (che aveva mandato dei suoi versi a tradurre in una lingua straniera, chiedendo al traduttore di inviarli a un altro traduttore affinché li traducesse in un’altra lingua ma senza l’ausilio della versione originale, così via fin all’ultima versione in cui la poesia di partenza era del tutto trasformata) l’andata e ritorno tra testo originale e traduzione, tra lettura alfabetica e iconica, crea una testo altro, quello del lettore, nel caso di Pinocchio accompagnato dalle tante immagini legate al burattino che abbiamo visto raccontato in disegni, illustrazioni, film, pupazzi.

Dal punto di vista linguistico si tratta di un laboratorio in divenire – le icone, come le parole e i loro significati, sono soggette a modifiche continue e alcune non saranno più riconoscibili tra qualche anno – che porta l’attenzione sulla possibilità di trovare un codice di comunicazione universale nelle immagini, se il loro significato è condiviso.
Oltre alle implicazioni linguistiche e semiotiche  di questo lavoro, il suo uso nella didattica è altrettanto rilevante, e aperto alle iniziative di docenti che lavorano fra testi e immagini, linguaggi e illustrazioni. Del resto gli emoji ben si prestano a interazioni con la Storia dell’arte; ne avevamo parlato qui raccontando di un esercizio di traduzione in classe delle opere d’arte in iconcine, con interessanti risultati.

Sul blog di Francesca Chiusaroli Scritture brevi si ritrovano le cose interessanti che la docente fa con i suoi studenti e i followers degli account social. #scritturebrevi non è solo un hashtag, ma negli anni è divenuto un aggregatore di ricerche in corso, tra cui, per esempio, la traduzione della Costituzione italiana, attiva anche su Telegram come gioco di traduzione con il bot emojitalianobot.

Nel 2021 si celebrano i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri e la sfida quest’anno è la traduzione dei versi del poeta, iniziata il 1 gennaio in collaborazione con l’Accademia della Crusca. Si può partecipare online su Twitter, gli hashtag sono #ParolaDiDanteFrescaDiGiornata #dante700 #emojitaliano.

 

Immagine di copertina dall’articolo de La Repubblica

Ultimo aggiornamento: 8/1/2021 ore 9:45