Conservare una mostra (grazie a Oculus rift)

La mostra “Dall’oggi al domani. 24 ore nell’arte contemporanea” – che per 155 giorni ha scandito il tempo al Macro di Roma, via Nizza – si è chiusa fisicamente  il 2 ottobre 2016.
Le opere di Boetti, On Kawara, Cattelan e dei tanti artisti e artiste che che hanno lavorato sul tema del tempo, del giorno, del calendario, sono state staccate dalle pareti e tolte dalle teche, le installazioni smontate.
Eppure qualcosa – oltre al catalogo e alle foto e interazioni sui social network – rimane, di questa mostra che ha abitato e animato le sale al primo piano del Museo Macro, qualcosa che riguarda la sua dimensione spaziale. Di che si tratta?
Di una versione in Realtà Virtuale, esplorabile tramite appositi visori Oculus Rift, che consente di muoversi negli spazi della mostra, girare intorno alle installazioni, fermarsi sulle pareti, girovagare, avere una visione d’insieme e di dettaglio di una ventina di opere fra quelle esposte.

Un percorso che consente di ricollocare ogni opera nel luogo in cui si trovava, di coglierne le relazioni di vicinanza con le altre, il dialogo che si percepisce – dal vivo – durante una visita museale. E che l’esplorazione virtuale può di nuovo suggerire, ponendosi come un modo consistente di mantenere la memoria di un evento temporaneo, come appunto una mostra.
Questa versione è stata realizzata grazie all’iniziativa del Dipartimento Cultura italiana della Provincia autonoma di Bolzano (allora diretto da Antonio Lampis), in collaborazione con il Museo Macro di Roma, dove la mostra si è tenuta.

Nella sede del Centro Trevi di Bolzano – in un’area appositamente creata per la “realtà virtuale” – i visitatori hanno potuto sperimentare due visori VR: grazie a questa sorta di “occhialoni” o “caschetti”, progettati per visualizzare contenuti virtuali e interagire con essi, è stato possibile entrare virtualmente nella mostra.


Come si legge nella presentazione dell’evento: “Per mezzo di questo innovativo software la selezione di opere rimane a disposizione come realtá virtuale anche oltre il termine ultimo per la visita al museo”.
E proprio su questo punto: la permanenza di una mostra, ripercorribile nei suoi aspetti spaziali ed allestitivi, si è concentrato un incontro tenutosi il 24 gennaio 2017 presso la Sala Cinema del Museo Macro di Roma (via Nizza), durante il quale sono intervenuti, con le curatrici della mostra Antonella Sbrilli e Maria Grazia Tolomeo, Pasquale Enrico Stassi, per il Macro; Marisa Giurdanella per l’Ufficio Cultura della Provincia autonoma di Bolzano Alto Adige; Alessandro Rizzi per lo sviluppo della Realtà Virtuale; Nicolette Mandarano, digital media curator per musei e istituzioni culturali; Paola Castellucci docente di Documentazione / Storia e teoria dell’informazione alla Sapienza e Francesco Palumbo, Direttore generale del Turismo al Mibact.