La Lezione su Leonardo_Le parole per dirlo

Disegni, studi, schizzi, progetti, commenti, appunti: vasto e variegato è il corpus di fogli che ci aiuta a conoscere il pensiero di Leonardo, che guardava alla Natura come enciclopedia vivente. Nonostante egli si definisse “sanza lettere”, non avendo seguito studi classici, sappiamo che aveva una importante biblioteca privata, dispersa con il tempo nei vari trasferimenti. I codici che sono nati dalla rilegatura della produzione manoscritta leonardiana sono una miniera di idee, intuizioni, scoperte, prototipi. Alcuni modelli sono stati realizzati a scopo dimostrativo e didattico da musei, come nella Galleria di Leonardo da Vinci al Museo della Scienza e tecnologia di Milano, e in occasione di mostre temporanee.

Qui si possono sfogliare alcuni di questi codici, grazie al lavoro congiunto della Biblioteca Leonardiana e importanti istituti italiani e stranieri che ha portato alla creazione del portale e.Leo.

Una curiosità: il codice Leicester è di proprietà attualmente di Bill Gates, fondatore di Microsoft e collezionista d’arte, che lo fece scansionare negli anni Novanta del Novecento, all’alba della digitalizzazione informatica.

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