Osservare i luoghi e le opere d’arte, e contemporaneamente osservare sé stessi mentre si visita un museo, ci si ferma davanti a un quadro, si passeggia in un parco archeologico. E abituarsi a tenere una traccia scritta e un piccolo palinsesto di memorie degli incontri con le collezioni e i posti che si sono visitati.
La giornalista e docente Manuela Dragone ha pubblicato di recente un libro-taccuino-diario che ha come titolo Art Lover Journal. Per annotare tutte le mostre, le opere e i luoghi d’arte visitati (Amazon Italia 2025).
Le 182 pagine della pubblicazione offrono una struttura chiara e variegata su cui riportare con ordine le proprie annotazioni.
Si comincia con dodici pagine di un calendario, senza indicazione dell’anno: per ogni mese, chi scrive ha a disposizione tredici righe molto spaziate – che ricordano un quaderno delle scuole primarie – dove riportare “Quali luoghi ho visitato”. A seguire, una serie di doppie pagine è dedicata all’impatto positivo e negativo con opere nuove: i colpi di fulmine, gli innamoramenti (“Le mie Artcrush”), ma anche, subito dopo, “Le mostre che non mi sono piaciute” e poi “La mia wishlist: i luoghi d’arte e mostre o opere che vorrei vedere”.
Il cuore del libro è costituito da 50 schede su doppia pagina destinate alle annotazioni su musei e mostre e da altre 20 su fiere, gallerie e case d’asta. Precedute da una utile spiegazione su come compilarle, rappresentano un interessante esercizio personale di giudizio e scrittura, che può trovare sbocchi anche didattici in uscite e visite di gruppo.
Nel compilare le schede relative alle mostre, si è invitati a riportare i dati completi dell’esposizione, a descrivere in sintesi il tema, a redigere una breve recensione, a riportare una citazione e anche a valutare e consigliare in una scala da 1 a 5. A corredo di questo lavoro compilativo, si può incollare il biglietto o altre tracce tangibili della visita. Per quanto riguarda le fiere, le gallerie e le case d’asta, oltre a descrivere l’evento, il focus è sulle “Opere che mi piacerebbe acquistare”: all’esercizio descrittivo si unisce qui quello della scelta, che può orientare – se non l’acquisto effettivo – le direzioni di visita in grandi eventi espositivi.
Le pagine finali sono a disposizione per elencare i desiderata della propria collezione virtuale ed eventuali opere collezionate.
Giunti al termine del volume, si intende quanto l’autrice illustra nella sua introduzione, che si presenta in forma di lettera ai lettori e alle lettrici: l’incontro con l’arte avviene nella trama dei giorni e per questo la forma diario/agenda/taccuino può aiutare a raccontarla e ad analizzarla, poiché “scrivere, annotare significa arricchire la propria esperienza, chiarire ciò che non convince, comprendere”.
Rispetto a un post su Instagram in diretta, la compilazione della scheda in differita può riattivare percorsi di memoria, metodi di documentazione e di selezione, utili anche per una futura attività collezionistica, “in base al proprio budget”.
La veste grafica, curata da Marco Nicoli, dialoga – per colori e ariosità – con l’immagine di copertina, che riproduce un murale dell’artista Massimo Sirelli (Catanzaro 1981), realizzato nel borgo calabrese di Marcedusa nel 2021 e che ha come titolo L’abbrazzu. E abbraccio, col suo richiamo al mondo delle emozioni e delle relazioni, è anche il termine con cui l’autrice chiude la sua introduzione e lascia la parola (scritta) a chi userà questo journal per le sue annotazioni.
AS