Professione docente: il libro di Maria Stella Bottai presentato a Palazzo Braschi

Due coincidenze temporali – un anno e un giorno – accompagnano la presentazione del libro di Maria Stella Bottai, Insegnare storia dell’arte. Strumenti e metodi sperimentali per le scuole superiori (Carocci, 2023), svoltasi a Roma, Palazzo Braschi, il 29 settembre, nell’ambito degli incontri “Libri al Museo” curati dalla Direzione Musei Civici della Sovrintendenza Capitolina.


L’anno: il 2023 segna il centenario dell’introduzione dell’insegnamento della Storia dell’arte nelle scuole italiane, mentre  la giornata del 5 ottobre è dedicata da alcuni anni alla figura dell’insegnante; due date che calcolano, la prima, una distanza e un percorso nella lunga durata, la seconda la ricorsività di un tema cruciale nello sviluppo delle persone e delle generazioni.
Due prospettive che convergono nella luminosa Sala Tenerani di Palazzo Braschi intorno all’autrice del libro, la storica dell’arte, curatrice e docente Maria Stella Bottai.

Insieme a lei e alla direttrice dei Musei Civici Ilaria Miarelli Mariani – a imbastire un dialogo a più voci – ci sono le storiche dell’arte Vanda Lisanti e Nicolette Mandarano, che lavora come Digital media curator delle Gallerie Nazionali di Arte Antica di Roma, e Nicola Margnelli, dei Servizi educativi e culturali del Museo Civico di Zoologia di Roma.


E c’è un folto e variegato pubblico coinvolto nel tema della formazione a tanti livelli, dalle scuole superiori all’attività di guida, dalle università e le accademie fino alle scuole d’infanzia, come hanno testimoniato gli interventi in riscontro ai temi discussi.
L’interesse per un argomento – insegnare storia dell’arte –  che interseca competenze disciplinari, cornici pedagogiche, prospettive occupazionali, aggiornamento continuo è stato introdotto da Ilaria Miarelli Mariani, che ha collocato il libro di Maria Stella Bottai nel contesto di pubblicazioni importanti uscite di recente, fra cui Cenerentola a scuola. Il dibattitto sull’insegnamento della storia dell’arte nei licei (1900-1943), di Susanne Adina Meyer (eum edizioni 2023), anch’esso presentato nella rassegna “Libri al Museo”.  Se la preziosa prospettiva storica e documentaria del volume di Meyer illumina il presente dal passato novecentesco, il libro di Bottai si muove sul terreno cangiante e operativo di un presente segnato da innovazioni tecnologiche e comportamentali, da richieste europee, da smottamenti di prassi e confini.


Mettendo in pratica un metodo e un’attitudine alla chiarezza espositiva, Bottai affida l’incipit del suo intervento a dieci slide che riportano l’indice del libro, scandito da dieci sezioni, individuate da altrettanti verbi: Avviare, Progettare, Assemblare, Giocare, Connettere, Espandere, Valutare, Creare, Concludere, Approfondire.
Su queste immagini condivise con il pubblico in sala, l’autrice illustra la rilevanza di ciascun verbo nella costruzione delle lezioni e dei corsi, dall’organizzazione dei contenuti alla valutazione, tenendo conto di nuove abitudini percettive e cognitive degli studenti, appoggiandosi a linee e figure guida del pensiero formativo (Serres, Morin, Maragliano, Sancassani), intessendo nel discorso il racconto di situazioni, criticità, successi. Un esempio: fra le proposte riportate da Bottai, ha colpito quella della lezione di fine anno su un argomento scelto dalla classe, una lezione on demand, un dono che coinvolge studenti e studentesse nel disegno formativo.


Vanda Lisanti, Nicolette Mandarano, Nicola Margnelli hanno collegato il libro a contesti flagranti per chi si affacci alla professione del docente/formatore, sottolineandone l’utilità nella preparazione al concorso abilitante (Lisanti), la necessaria apertura alla literacy digitale (Mandarano), la rilevanza in contesti museali (Margnelli).


Tante le osservazioni emerse nel dialogo con i presenti, che hanno spaziato da esperienze concrete di insegnamento a domande su scenari futuri, adombrati dall’arrivo di sistemi di intelligenza artificiale anche nelle aule scolastiche e accademiche.  

Fra i diversi commenti che sono emersi, quello che coglie la natura del libro di Bottai dice, più o meno letteralmente:
Incredibile come, in un libro così snello e accessibile,  possano esserci tanti riferimenti puntuali, registrazioni di esperienze consistenti, scioglimento di acronimi tecnici e amministrativi, tracce di grandi trasformazioni in corso. 

In questo audio, si può ascoltare la sintesi proposta dall’autrice durante la presentazione del 29 settembre 2023 a Palazzo Braschi (18′ circa di ascolto):

 

AS