#steamday al Museo Explora di Roma

Siamo andati il 18 marzo 2019 al Museo Explora di Roma per l’incontro Steam Day dedicato a docenti, formatori e appassionati di STEAM (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics). Si è trattato, come si legge sul sito del museo, dell’evento di disseminazione dei risultati di EuroSTEAM, il progetto cofinanziato dalProgramma Erasmus+ dell’Unione Europea per la realizzazione di attività extra-scolastiche STEAM innovative. Attività accessibili in Europa, utilizzabili dagli insegnanti in classe per migliorare le esperienze degli studenti in matematica, scienza e comprensione del testo.

STEAM DAY

Il pomeriggio prevedeva dimostrazioni laboratoriali e gli interventi dei relatori:

Donatella Solda e Damien Lanfrey del FEI Future Education Institute, sull’ approccio STEAM nella riforma “La Buona Scuola”;

Lorenzo Guasti, tecnologo ricercatore INDIRE (Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa), sui FabLab e Makerspace nelle scuole;

Stefan Haesen, Department of Teacher Education, Thomas More University of Applied Sciences, sulla STEAM Education in Europa;

Franco Passalacqua, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa”, Università degli Studi di Milano-Bicocca, sullo sviluppo del pensiero scientifico nei laboratori di robotica con la scuola primaria.

Patrizia Tomasich, direttrice di Explora Museo dei bambini di Roma, apre l’incontro nella sala central del museo.

Tra le cose dette:

– viviamo un periodo di espansione del settore dell’educazione e le Steam stimolano il dialogo trasversale fra le materie (non solo tra quelle che formano l’acronimo);

-potenziando la transdisciplinarietà, le Steam sviluppano l’atteggiamento di problem solving;

– la loro presenza nella scuola è frutto di iniziative ancora individuali di insegnanti, dirigenti scolastici e delle famiglie. Per la riuscita di un laboratorio o di un’esperienza Steam è importante la motivazione di tutto il personale scolastico ed extrascolastico coinvolto;

– Fablab e Maker Space sono luoghi dove mettere in atto la multidisciplinarietà e funzionano specialmente se nascono all’interno delle scuole. Tali laboratori rivestono un ruolo tanto più valido quanto più le scuole li rendono accessibili al territorio e in orario extra scolastico, e fungono da primo nucleo di rinnovamento di tutta la scuola, rinnovamento degli spazi ma anche delle attrezzature dell’atteggiamento delle persone che ci lavorano;

– i laboratori di robotica con gli alunni di scuola primaria hanno mostrato lo sviluppo di un pensiero scientifico – sulle procedure da seguire, sulle funzionalità delle macchine, sulle interazioni con i robot – e l’acquisizione di un linguaggio più chiaro e specifico nel racconto dell’esperienza;

– si è infine ricordato che l’approccio che propone oggi la didattica Steam si basa su teorie già esposte da Dewey ai primi del Novecento, e che il primo Paese a introdurlo nel  sistema educativo nazionale è stata la Corea del Sud nel 2009, seguita dagli Stati Uniti con John Maeda.

Al consolidarsi della didattica trasversale tra materie scientifiche e umanistiche, si aggiunge la recente notizia dell’introduzione dello studio del coding nella scuola dell’infanzia e primaria, obbligatorio entro il 2022, e la nascita della London Interdisciplinary School, l’università che vuole superare la super specializzazione professionale per formare cittadini in grado di gestire la complessità del nostro tempo. Segni di una formazione che potremmo definire più olistica, in cui hard science, soft science e humanities convergono in competenze multiple.

Coding sarà obbligatorio nelle scuole d’Infanzia e Primaria, accolta mozione Aprea