L’estetica dell’I.A. (a partire da Manovich)

“Le persone in tutto il mondo creano, condividono e interagiscono con miliardi di artefatti digitali ogni giorno. Abbiamo bisogno di nuovi metodi per vedere la cultura nella sua nuova scala, velocità e connettività…”.
La considerazione è di Lev Manovich (Mosca, 1960), punto di riferimento negli studi sui nuovi linguaggi, sulle implicazioni cognitive delle reti, sui nessi fra analisi qualitative e analisi quantitative dei dati. Viene da una agile pubblicazione Ai Aesthetics, pubblicata in italiano da Luca Sossella Editore – col titolo L’estetica dell’intelligenza artificiale. Modelli digitali e analitica culturale per la cura di Valentino Catricalà.
I temi evocati dal libro sono immensi: l’Intelligenza artificiale, termine che contiene “moltitudini” di accezioni, di usi e fraintendimenti; l’analitica culturale, intesa come approccio che prende in considerazione la quantità dei dati che formano il paesaggio culturale del presente; l’estetica, che riconfigura continuamente soggetti e oggetti; il digitale stesso con le sue trasformazioni in tempo reale.
Sono temi complessi che – proprio a partire dalle ricerche di Manovich (qui il suo sito che mette a disposizioni tanti materiali) – vale la pena di affrontare, in modo dialogico e seminariale.
Per questo il Complexity Insititute di Marinella de SImone e Dario Simoncini, nell’ambito del Complexity Literacy (Web) Meeting 2020, invita a partecipare all’incontro con Valentino Catricalà (curatore della versione italiana del libro di Manovich) in dialogo con Antonella Sbrilli; modera Dario Simoncini.
Quando: il 22 ottobre 2020 alle ore 21:00. Partecipazione gratuita, previa registrazione a questa pagina:

L’estetica dell’intelligenza artificiale – al Complexity Literacy (Web) Meeting