Nuovi media. Opere nei libri

⌊Attività obbligatoria⌉

Era in piedi da più di tre ore e guardava. Andava lì da cinque giorni di fila e quello era il penultimo in programma, dopodiché l’installazione sarebbe stata trasferita in un’altra città o sistemata in qualche oscuro magazzino chissà dove.
Pareva che nessuno di quelli che entravano sapesse cosa aspettarsi e senz’altro nessuno si aspettava una cosa del genere.
Il film originale era stato rallentato in modo da durare ventiquattro ore. quello che stava guardando sembrava cinema allo stato puro, tempo allo stato puro. L’orrore potente di quel vecchio film dalle atmosfere gotiche era incorporato nel tempo.

Don DeLillo, Punto omega (Point Omega, 2010), tr. it. F. Aceto, Einaudi, Torino 2010, pp. 7-8

La citazione è tratta dal romanzo Punto Omega dello scrittore americano di origine italiana Don DeLillo: la vicenda inizia e si conclude nella sala di un museo in cui è esposta un’opera dell’artista scozzese Douglas Gordon, realizzata nel 1993, dal titolo 24 Hour Psycho.  La proiezione del celebre film di Hitchcock Psycho (1960) è rallentata dagli originali 24 fotogrammi al secondo a 2 fotogrammi, così che la durata di 109 minuti è dilatata a 1441, dunque 24 ore (da cui il titolo). La videoproiezione che ne risulta “gioca a mettere in crisi i convenzionali tempi obbligati della fruizione cinematografica, proponendo la visione ‘nuova’ di un film radicato nell’immaginario collettivo. Il senso di profonda frustrazione che accompagna lo spettatore nel tentativo di fare esperienza dell’opera nella sua interezza viene mitigato dal voyeuristico piacere di contemplare le note sequenze del film nel dettaglio, tentando di recuperare ciò che in una tradizionale proiezione di 24 frame al secondo inevitabilmente si perderebbe.
Il rallentamento estremo del movimento delle immagini, l’assenza di sonoro che priva la pellicola di una delle colonne sonore più suggestive della storia del cinema, ammantano 24 Hour Psycho di un’atmosfera misteriosa e sospesa che si perpetua per un giorno intero” (S. E. Cecchini).
24 Hour Psycho fu esposta nel 1993 a Glasgow e a Berlino e nell’estate del 2006 al Moma di New York: è proprio negli ultimi giorni di programmazione dell’opera in questo museo che si svolge la storia raccontata da DeLillo in Punto Omega.