Simbolismo. Quadri nei libri

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Un romanzo rappresentativo della cultura simbolista e decadente di fine Ottocento è stato scritto dall’autore francese Joris-Karl Huysmans nel 1884.
Si intitola 
À rebours, tradotto come Controcorrente, oppure A rovescio o anche A ritroso, e racconta la storia dell’aristocratico Jean Des Esseintes che, nella sua villa di Fontenay, costruisce un ambiente raffinato per fantasticherie solitarie. Come nei romanzi di Gabriele d’Annunzio, la descrizione (ecfrasi) di oggetti preziosi e capolavori d’arte ha un posto di rilievo nelle pagine e nella vicenda.
In Controcorrente, si incontrano nomi e opere di artisti simbolisti, in particolare Odilon Redon e Gustave Moreau:


Fra tutti, un artista esisteva che lo gettava in lunghe estasi e del quale aveva acquistato ambedue i capolavori: Gustave Moreau.
Della sua tela che rappresentava Salomè, Des Esseintes indugiava in contemplazione intere notti.
Simile all’altar maggiore d’una cattedrale, un trono s’ergeva sotto una fuga a perdita d’occhio di volte, in cui si placava l’impeto di colonne, tozze come pilastri romani; colonne smaltate di piastrelle policrome, incastonate di mosaici, incrostate di lapislazzuli e di sardoniche – dentro un palagio simile a una basilica, d’una architettura musulmana e al tempo stesso bizantina. ⌈…⌋
Comunque fosse, un soggiogante fascino si sprigionava da quella tela.
Eppure l’acquerello intitola “L’Apparizione” era forse anche più inquietante. Qui il palazzo di Erode si lanciava, come un Alhambra, su lievi colonne iridate di quadrelle moresche, cementate si sarebbe detto fra loro da una malta d’argento, da un calcestruzzo d’oro. ⌈…⌋
Dal piatto deposto sul pavimento, il mozzo capo del Santo s’era alzato: livido, la bocca schiusa, esangue, il collo paonazzo, grondando lacrime guardava. Un mosaico circondava il viso, al quale s’irraggiava un’aureola che proiettava raggi sotto le arcate, circonfondeva di luce l’ascendere del capo, accendeva il vitreo globo delle pupille che fissavano, impugnavano, sto per dire, la danzatrice. ⌈…⌋
Perso in contemplazione, Des Esseintes si domandava da chi potesse derivare un artista come quello; un pagano mistico, un visionario come Moreau, capace di astrarsi dal mondo al punto da vedere in piena Parigi sfolgorare le crudeli visioni, le fantasmagoriche apoteosi delle età defunte.

 

Joris-Karl Huysmans, Controcorrente (À rebours), tr. it. C. Sbarbaro, Garzanti, Milano 1982, pp. 66 e ss., pp. 69-71

Come si pronuncia Joris-Karl Huysmans

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