Neoclassicismo. Quadri nei libri

Attività obbligatoria

Una delle testimonianze più vive dell’amore per il classico nei giovani artisti fra Settecento e Ottocento si trova nei ricordi del Viaggio in Italia (1786-87) del grande poeta tedesco Wolfgang Goethe:


“Vedo ora qui avverati i sogni della mia prima gioventù; vedo nella loro realtà le prime stampe di cui abbia memoria, quelle viste di Roma, le quali stavano appese alle pareti dell’anticamera, nella casa paterna; vedo ora nella loro realtà esposti tutti a miei sguardi, quegli oggetti che già conoscevo dai dipinti, dai disegni, dalle incisioni in rame ed in legno, dalle riproduzioni in gesso, ed in sughero; dovunque io mi aggiro, trovo una conoscenza, in un mondo nuovo; tutto mi riesce nuovo, ad onta sia ogni cosa, quale io me la rappresentavo”.

Una traduzione ottocentesca, in libera consultazione, si trova a questo indirizzo su google books.  Da questa edizione sono tratti alcuni passi in cui si comprende il desiderio di confrontarsi con la “grande bellezza” di Roma e dell’antico:

3 Dicembre 1786
Il Panteon, l’Apollo del Belvedere, alcune teste colossali, ed ultimamente la cappella Sistina, s’impossessarono per tal guisa del mio animo, che nulla io scorgo al di là di queste. Come possiamo, meschini siamo, ed assuefatti alla meschinità, star di fronte a quelle cose immense, nobili, perfette? E quando in certo modo si volesse volgere a quelle le spalle, vi circondano, vi stringono da ogni parte, ad ogni passo altri oggetti, i quali domandano, ottengono la vostra attenzione. Come mai sarebbe possibile sottarsi a questi? Non si può far altro che fermarsi, esaminarli, e giovarsi a questo fine degli studi già fatti da altri ⌈…⌋

La nuova edizione della Storia delle arti del Winckelmann, tradotta dal Fea, è opera molto utile, che io mi sono procurata subito, e che trovo, sul luogo, molto pratica e molto istruttiva.

Anche le antichità romane cominciano interessarmi. Storia, iscrizioni, monete, cose tutte delle quali poco io seppi fin qui, mi cominciano ad interessare, e mi succede la stessa cosa che mi accadeva nello studio della storia naturale, tutta la storia del mondo si rannoda a questo gran centro, ed io posso dire essere nato una seconda volta, essere risorto, nel giorno in cui sono venuto a Roma”

NOTA: come si pronuncia GOETHE > audio


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